La ricerca mette in luce come da posizioni relativamente vicine nell'immediato secondo dopoguerra, i due partiti socialisti, italiano e francese, si siano allontanati progressivamente, fino a perdere gran parte di quelle caratteristiche che li avevano accomunati durante tutto il periodo del conflitto.
Da due nazioni distrutte ben presto si evidenziano due partiti totalmente diversi, uno ben inserito nel tessuto governativo del proprio paese e nella sua politica estera, l'altro, subordinato per anni in una stretta alleanza col PCI — e quindi, indirettamente, a Mosca — e impossibilitato ad assumere responsabilità di governo.
Un elemento di originalità dell'opera risulta quello di aver saputo ripercorrere le principali tappe delle vicenda politica francese ed italiana attraverso gli occhi dei due partiti, ognuno particolarmente attento alle scelte dell'altro ed ognuno particolarmente critico: indice di un rapporto che, anche nei momenti di maggior attrito, non è mai venuto meno. Tale rapporto, se emerge dalle dichiarazioni pubbliche rilasciate ai principali organi di informazione del tempo, trova nei Verbali del Comité Directeur della SFIO, documenti mai pubblicati finora in Italia, una testimonianza quanto mai preziosa.
Lo studio va, quindi, a colmare una carenza storiografica non soltanto relativa alla storia della IV Repubblica francese, finora poco indagata nel nostro paese, ma soprattutto ai rapporti tra i due principali partiti socialisti del mondo occidentale e al legame del tutto particolare che, anche in anni di apparente profondo distacco, continuò a permanere tra essi, messo bene in evidenza dai rapporti interpersonali tra i membri delle due formazioni ma ancor di più dall'azione concretamente esercitata dalla SFIO (Section Francaise de l'Intemationale Ouvrière) per la riunificazione del socialismo italiano che condusse all'incontro tra Nenni e Saragat a Pralognan nel 1956.
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