A lungo trascurata, sottovalutata o semplicemente dimenticata, la vicenda umana e scientifica di Pietro Armenise e Luigi Insabato, personalità “minori” della scena psichiatrica di inizi Novecento, torna alla luce in queste pagine. E, senza dubbio, sorprende. Rivela infatti intime e inaspettate connessioni non soltanto con alcuni “grandi”, chiacchierati, protagonisti dell’Italia scientifica del xx secolo, come Ugo Cerletti, Sante De Sanctis, Agostino Gemelli o Nicola Pende, ma anche con i luoghi cardine della psichiatria della Terra di Bari di quegli anni.
Qui, agli inizi del secolo, avevano infatti visto la luce enti caritatevoli poi trasformatisi in veri e propri ospedali psichiatrici, come la Casa della Divina Provvidenza, istituita a Bisceglie nel 1921 quale ricovero per deficienti e poi trasformatasi in ospedale psichiatrico nel 1935; sanatori psichiatrici privati, come Villa Igiea, fondata a Bari nel 1922 proprio da Luigi Insabato; ma anche e soprattutto l’Istituto di Psichiatria della neonata Università di Bari sorto quasi cent’anni fa, nel 1924-25, per volontà del professor Cerletti.
Mettendo a confronto il retroterra culturale, la formazione, le aspirazioni e le idee dei vari operatori psichiatrici impegnati a vario titolo nei suddetti istituti, questo volume tratteggerà un’immagine nitida del modo di intendere la professione psichiatrica nella Puglia di quel periodo.
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